ottobre
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27 ottobre 2019 21:00 - 22:30
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Francesco Manara primo violinoDaniele Pascoletti secondo violinoSimone Braconi violaMassimo Polidori violoncello Fabrizio Meloni clarinetto Musiche
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Francesco Manara primo violino
Daniele Pascoletti secondo violino
Simone Braconi viola
Massimo Polidori violoncello
Fabrizio Meloni clarinetto
Musiche di:
Dmitrij Šostakovič, Quartetto n. 8
Nicola Capogrande, Rimedi per l’anima
Johannes Brahms, Quintetto per clarinetto e archi in si minore, Op. 115
Il Quartetto della Scala di Milano è stato definito da Riccardo Muti “Quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale (…) bellezza del suono e preziosa cantabilità”.
La prima formazione del Quartetto d’archi della Scala è storica e risale al 1953, quando le prime parti sentirono l’esigenza di sviluppare un importante discorso musicale cameristico seguendo l’esempio delle più grandi orchestre del mondo. Nel corso dei decenni il Quartetto d’archi della Scala è stato protagonista di importanti eventi musicali e registrazioni; dopo qualche anno di pausa, nel 2001, quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’Orchestra del Teatro, decidono di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’interno dell’Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d’ archi.
Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia (MusicaInsieme a Bologna, Serate Musicali, Società dei concerti e stagione “Cantelli” a Milano, Associazione Scarlatti a Napoli, Sagra Malatestiana a Rimini, Festival delle Nazioni a Città di Castello, Settimane musicali di Stresa, Asolo musica, Estate Musicale a Portogruaro, Teatro La Fenice e Malibran a Venezia, Ravenna Festival, Amici della musica di Palermo, Teatro Bellini a Catania, Stagione del Teatro alla Scala, Teatro Sociale a Como ecc.) e all’ estero (Brasile, Perù, Argentina, Uruguay, Giappone, Stati Uniti, Croazia, Germania, Francia, Spagna, Austria, Grecia ecc.).
Hanno collaborato con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella oltre ad artisti del calibro di E. Pahud, E. Dindo ed il tenore J. Carreras.
Numerose le loro prime esecuzioni di compositori contemporanei quali Boccadoro, Campogrande, Francesconi, Digesu, Betta e Vlad.
Nel 2008 fanno il loro esordio, con un concerto, al prestigioso Mozarteum di Salisburgo e nello stesso anno ricevono il premio “Città di Como” per i loro impegni artistici.
Nel 2012, in seguito alla loro tournée sudamericana, ricevono il premio della critica come miglior gruppo da camera straniero.
Hanno inciso per l’etichetta DAD, Fonè, per la rivista musicale Amadeus, per il giornale “La Provincia” di Cremona dove hanno suonato i preziosi strumenti del museo e per Radio 3. Nel 2011 il loro disco dedicato ai quintetti con pianoforte di Brahms e Schumann registrato per la Decca è stato recensito 5 stelle cd Amadeus dalla omonima rivista.
Fabrizio Meloni Primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala dal 1984, ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Vincitore dei concorsi internazionali di Monaco, ARD, Praga.
Ha collaborato con B. Canino, A. Lonquich, M. Campanella, H. Schiff, F. Gulda, E. Gruberova, il Quartetto Hagen, M.W. Chung, P. Moll e R. Muti nella veste straordinaria di pianista.
Ha tenuto tournée negli Stati Uniti e in Israele con il Quintetto a Fiati Italiano. Con il Nuovo Quintetto Italiano ha all’attivo tournée in Sud America e nel Sud Est Asiatico. La sua tournée di concerti in Giappone con P. Moll e I Solisti della Scala è stata accolta da entusiastici consensi di pubblico e critica. Ha all’attivo numerose incisioni discografiche.
È stato invitato a tenere master class dal Conservatorio Superiore di Musica di Parigi, quello della Svizzera Italiana, dalla Manhattan School of Music, dalla Northeastern Illinois University di Chicago, dalla Music Academy of the West di Los Angeles e dalle Università di Tokyo e Osaka.
Di prossima uscita il DVD Duets “Il clarinetto nel Jazz e nel 900 italiano”. L’incisione dei concerti di J. Françaix, C. Nielsen e A. Copland, progetto mai realizzato da un musicista italiano.
È autore del libro “Il Clarinetto”, pubblicato da Zecchini Editore. Il canale televisivo “Sky Classica” gli ha dedicato un documentario dal titolo “Notevoli”.
novembre
Quando
10 novembre 2019 21:00 - 22:30
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Paolo Fresu tromba Daniele Di Bonaventura bandoneon Musiche di P. Fresu e autori vari CATANIA per
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Paolo Fresu tromba
Daniele Di Bonaventura bandoneon
Musiche di P. Fresu e autori vari
CATANIA per AIRC
uno straordinario concerto in organizzato dalla Delegazione AIRC Catania per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica in Sicilia.
Alla raccolta fondi di “Catania per AIRC” partecipa anche l’AME che destinerà ad AIRC l’intero incasso della serata tra biglietti e quota abbonamenti.
Partner dell’evento è Fideuram, la private bank del gruppo Intesa-San Paolo che, focalizzata per sua mission sulla ricerca dell’eccellenza e la determinazione nell’affrontare nuove sfide, condivide con AIRC i valori fondanti del sostegno alla ricerca scientifica per sconfiggere il cancro.
Delegazione AIRC Catania | Info 095.506848 | Cell. 3331879440 – 3492411995 – 3389224603 | Email del.catania@airc.it
Un dialogo in musica nel segno degli strumenti ad aria e di un lirismo dagli aromi mediterranei.
Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura si ritrovano qui nella dimensione più ristretta del duo. Una sorta di estrazione poetica del magico interplay del progetto madre e che caratterizza ormai da tempo i loro sempre più frequenti incontri ormai divenuti un progetto originale e autonomo.
Ciò li ha portati a registrare “In maggiore: il nuovo disco in duo uscito ancora per le nobili produzioni Ecm, nella primavera del 2015.
Un concerto di grande effetto che vive di intimismo e di piccole cose che raccontano i grandi colori dell’universo musicale contemporaneo.
La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e Parigi. Esiste davvero poca gente capace di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un’incredibile e veloce crescita stilistica.
Paolo Fresu c’è riuscito proprio in un paese come l’Italia dove – per troppo tempo – la cultura jazz era conosciuta quanto Shakespeare o le tele di Matisse, dove Louis Armstrong è stato poco più che fenomeno da baraccone di insane vetrine sanremesi e Miles Davis scoperto “nero” e bravo ben dopo gli anni di massima creatività.
La “magia” sta nell’immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua appunto magica terra nella più preziosa e libera delle arti.
A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare incisioni, premi ed esperienze varie che lo hanno imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare la sua musica: dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole “naturalmente” nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme ed inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Il presente di Paolo è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti riconoscono in lui.
Oggi è fatto del suo storico quintetto che ha virato la boa dei 3 decenni di piena collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto “Devil”, pronto a riscattare – con un nuovissimo cd – i successi del celebrato “Angel” che impose Paolo all’attenzione europea una decina di anni fa.
Crescono poi le importanti realtà contemporanee: il duo con Uri Caine (gli ultimi appuntamenti concertistici sono stati un vero e proprio trionfo con altrettanti esauriti in tutto il paese), la collaborazione con Carla Bley e Steve Swallow (la grande signora del jazz moderno si è letteralmente innamorata del suono di Paolo e nel lavoro discografico dei suoi “Lost Chords” ci sono anche diverse composizioni scritte appositamente da Carla per Paolo) e da ultimo il fortunato incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte all’ingresso del nome di Paolo nell’entourage della celebrata e nobile etichetta ECM, sono soltanto alcune di queste.
Il suo presente più attuale lo vede attivo, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con nuovi importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Gianluca Petrella, il coro polifonico corso “A Filetta”, e – ancora – con Dhafer Youssef e Eivind Aarset. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Milena Vukotic) oltre, infine, a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane. Musica per il Cinema e “progetti speciali” come il suo straordinario “a solo” teatrale che ha paralizzato 3.000 spettatori all’Auditorium di Roma o un incantato teatro Metastasio a Prato chiudono il cerchio.
Anche se sarebbe un errore dimenticare le strizzatine d’occhio verso il mondo “classico” che potrebbero presto riservare sorprese con lavori ad hoc in cui possono venire coinvolti quartetti d’archi che guardano avanti e grandi eroi dell’avantgarde music.
Nato a Fermo (nelle Marche), Daniele di Bonaventura, compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra.
Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza.
Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali tra cui: Rumori Mediterranei a Roccella Jonica ’87 e ‘88; Jazz & Image di Villa Celimontana a Roma, Ravenna Jazz 2000, Clusone Jazz 2001, Biennale Arte Venezia 2001; Sant’Anna Arresi Jazz 2004; Festival della Letteratura Mantova 2004; Cormòns 2005, Accademia Nazionale di Santa Cecilia Stagione Musica da Camera 2005-’06; Inghilterra – Music Hall Festival e Royal Festival Hall a Londra; Olanda – Music Hall a Leeuwarden; Germania – 30° Deutsches Jazz Festival a Francoforte; Berlin Jazz Festival; Spagna -Festa de la Mercè a Barcellona; Egitto – Opera House a Il Cairo; Norvegia – Olavsfestdagen a Trondheim; Francia; Svizzera; Portogallo; Brasile; Argentina; Slovenia; Croazia; Albania; Singapore; Stati Uniti e Sud Africa.
Ha suonato, registrato e collaborato con: Enrico Rava; Paolo Fresu; A Filetta; Oliver Lake; David Murray; Miroslav Vitous; Rita Marcotulli; David Liebman; Toots Tielemans; Omar Sosa; Flavio Boltro; Joanne Brackeen; Greg Osby; Ira Coleman; Dino Saluzzi; Javier Girotto; Cèsar Stroscio; Tenores di Bitti; Enzo Favata; Aires Tango; Peppe Servillo; David Riondino; Francesco Guccini; Sergio Cammariere; Lella Costa; Alessandro Haber; Omero Antonutti; Giuseppe Piccioni; Mimmo Cuticchio; Custòdio Castelo; Andrè Jaume; Tiziana Ghiglioni; Furio Di Castri; U.T. Gandi; Guinga; Riccardo Fassi; Frank Marocco.
Nel 2003 per l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ha composto, eseguito e registrato la “Suite per Bandoneon e Orchestra” commisionatagli proprio dalla stessa.
Ha pubblicato più di 30 dischi con l’etichette discografiche ed edizioni: Via Veneto Jazz; Philology; Manifesto; Felmay; Amiata Records; Splasc(H); World Music; CCn’C Records; e per la Harmonia Mundi l’ultimo lavoro intitolato “Sine Nomine”. Le ultime collaborazione sono quelle con Miroslav Vitous, il quale lo ha chiamato a partecipare nell’ultimo cd intitolato Universal Syncopation II pubblicato dalla prestigiosa etichetta tedesca ECM. Sempre per la stessa etichetta ECM ha pubblicato l’ultimo lavoro intitolato “Mistico Mediterraneo” un opera condivisa con il gruppo vocale della Corsica A Filetta e Paolo Fresu.
Quando
24 novembre 2019 21:00 - 22:30
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GIUSEPPE ANDALORO pianoforte Programma Georg Friedrich Händel, Suite No.5 in mi minoreLudwig van Beethoven, Sonata n.15 in re maggiore, Op.28
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GIUSEPPE ANDALORO pianoforte
Programma
Georg Friedrich Händel, Suite No.5 in mi minore
Ludwig van Beethoven, Sonata n.15 in re maggiore, Op.28 “Pastorale”
Maurice Ravel, Sonatina
Sergej Rachmaninov, Sonata n.2
Giuseppe Andaloro è riconosciuto come uno degli artisti italiani più rilevanti ed apprezzati della sua generazione.
Nato a Palermo nel 1982, ha iniziato giovanissimo una intensa attività concertistica, proponendo al pubblico un vasto repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica moderna e contemporanea. La sua trascrizione della “Sagra della Primavera” di Stravinsky per due pianoforti e due violoncelli ha riscosso sincera approvazione dalla critica e grande successo di pubblico alla serata sold-out della prima esecuzione.
È stato ospite di importanti festival (Salzburger Festspiele, Ruhr Klavier, Spoleto Due Mondi, Bucarest Enescu, Ravello, “Chopin” Duszniki-Zdròj, A.B. Michelangeli di Brescia e Bergamo, “Al Bustan” Beirut, “Mehli-Mehta” Mumbai) e in alcune delle più celebri sale da concerto del mondo, fra cui La Scala di Milano, Salle Gaveau di parigi, Konzerthaus di Berlino, Gasteig di Monaco, Royal Festival Hall e Queen Elizabeth Hall idi Londra, Santa Cecilia nel “Parco della Musica” di Roma, Rudolfinum Dvořák Hall a Praga, Anfiteatro Simón Bolívar a Città del Messico, Teatro Oriente a Santiago del Chile, Sumida Triphony Hall a Tokyo, Esplanade Auditorium di Singapore, City Hall Concert Hall a Hong Kong, eccetera.
Suona regolarmente con rinomate orchestre (London Philharmonic, Tokyo NHK Symphony, Singapore Symphony, Hong Kong Philharmonic, Philharmonische Camerata Berlin, London Mozart Players, Czech Philharmonic Orchestra) e grandi direttori del calibro di Vladimir Ashkenazy, Jean-Jacques Kantorow, Gianandrea Noseda, Andrew Parrott, Giuseppe Lanzetta; tra le sue collaborazioni con altri acclamati artisti spiccano quelle con Sarah Chang, Giovanni Sollima, Sergej Krylov, Anna Tifu, Svetlin Roussev, John Malkovich.
Vincitore del Primo Premio in diversi tra i più prestigiosi concorsi pianistici internazionali – fra cui il “Ferruccio Busoni” di Bolzano, il London Piano Competition, Porto, Sendai, Hong Kong – nel 2005 è stato insignito del premio per meriti artistici conferito dal Ministero Italiano dei Beni e delle Attività Culturali.
Ha al suo attivo registrazioni per diverse etichette discografiche (Sony, Warner, Naxos, Fontec) ed è stato ospite di molte radio e televisioni italiane e straniere, come NHK-BS2 Tokyo, BBC London, Radio France Musique, Amadeus 103.7 Buenos Aires, Classic FM Radio Allegro Johannesburg, RTSI Lugano, RDP Radiodifusão Portuguesa, Rai Radio3 Italia, German Radio SWR2, Vatican Radio, WRR Dallas Classical Radio, Hong Kong Radio 4, Singapore Symphony 92.4FM, Fresno Valley Public Radio, ecc.
Giuseppe Andaloro tiene regolarmente masterclasses in Italia e all’estero (si ricordano le sue collaborazioni con Tokyo Showa University, Fresno California State University, International Keyboard Academy of Thailand, Kuala Lumpur Chopin Society, Hong Kong Chopin Society) ed è stato membro di giuria in diversi concorsi pianistici.
dicembre
Quando
2 dicembre 2019 21:00 - 22:30
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MORGAN NEVILLE regiaUSA 2016 Raccontare al cinema la multiforme arte musicale e i suoi protagonisti non è mai un lavoro semplice.
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MORGAN NEVILLE regia
USA 2016
Raccontare al cinema la multiforme arte musicale e i suoi protagonisti non è mai un lavoro semplice. Ma quando la rappresentazione si lascia trascinare dal ritmo che pulsa nelle vene creative di chi la musica la sente e la fa, il risultato non può che aprirci spiragli di autentica condivisione di un’energia universale.
Questo è quello che accade nel docu-film di Morgan Neville (Oscar 2014 per il documentario 20 Feet from Stardom), Yo-Yo Ma e i musicisti della Via della Seta – The Music of Strangers, che ripercorre le tappe della nascita e dell’essenza dietro al complesso internazionale Silk Road Ensemble, composto da oltre 50 elementi tra strumentisti, cantanti, compositori e arrangiatori.
Nato da un’idea del violoncellista di fama mondiale Yo-Yo Ma, il collettivo musicale ha mosso i suoi primi passi dalla riunione in Massachusetts del 2000, che ha visto incontrarsi per la prima volta tra i migliori musicisti provenienti dalle terre che una volta formavano la celebre Via della Seta. Da quei primi impulsi creativi, nel corso di 15 anni l’ensemble ha creato una sua identità e un suo nucleo, arricchitosi via via di nuove partecipazioni, riunendosi periodicamente e portando avanti il progetto di creare una musica che rappresentasse le interconnessioni culturali tra sconosciuti dal diverso retroterra tradizionale. Il film cerca di esplorare e raccontare le diverse anime di questo affascinante progetto dalle ambizioni universalistiche e la connotazione fortemente pacifista (non a caso il decisivo impulso a iniziare un lavoro comune viene nel post 11 settembre), attraverso le parole, le storie e le note di cinque dei suoi più interessanti membri: Yo-Yo Ma – ex bambino prodigio prolifico e pluripremiato –, la galiziana Cristina Pato, definita “la Jimi Hendrix della cornamusa”, Wu Man, riconosciuta in tutto il mondo come prima virtuosa dello strumento della pipa (appartenente alla tradizione cinese), il clarinettista siriano Kinan Azmeh, e infine l’acclamato artista del kamancheh Kayhan Kalhor, fondamentale nel tramandare la musica tradizionale persiana nel mondo.
Yo-Yo Ma e i musicisti della Via della Seta – The Music of Strangers è un viaggio morbido e coinvolgente che ci racconta la passione dentro la musica, l’abbraccio totalizzante di un amore che tutto permea, e la ricerca alla base della creatività, che si interroga anche sulla (spesso problematica) questione su cosa sia l’arte, quale possa essere la sua utilità, come possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore. E in questo viaggio ci mostra un variegato, allegro e istintivo laboratorio dove la commistione di approcci, conoscenze, attitudini e culture diverse si aggrovigliano tanto da perdersi e creare una nuova miscela di tonalità, tutte da scoprire e ascoltare.
Quando
8 dicembre 2019 21:00 - 22:30
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SHLOMO MINTZ violino SANDER SITTIG pianoforte Programma Franz Schubert, Violin Sonatina No. 1 D Major,
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SHLOMO MINTZ violino
SANDER SITTIG pianoforte
Programma
Franz Schubert, Violin Sonatina No. 1 D Major, Op. 137
Johannes Brahms, Violin Sonata No. 3 D minor, Op. 108
Sergej Prokofiev, Five Melodies, Op. 35
Sergej Prokofiev, Violin Sonata No. 2 D Major, Op. 94
Critici, colleghi e pubblico sono concordi nel considerare Shlomo Mintz uno dei maggiori violinisti del nostro tempo, stimato per la sua impeccabile musicalità, versatilità stilistica e padronanza tecnica.
Nato a Mosca nel 1957, due anni dopo è emigrato con la famiglia in Israele dove ha iniziato a studiare con Ilona Feher. A undici anni ha debuttato con la Israel Philharmonic Orchestra e a sedici anni ha debuttato alla Carnegie Hall di New York con la Pittsburgh Symphony Orchestra, suo mentore fu il grande violinista Isaac Stern. Ha poi continuato gli studi con Dorothy DeLay alla Juilliard School of Music di New York.
Ha collaborato con direttori storici come Sergiu Celibidache, Pablo Casals, Eugene Ormandy, Claudio Abbado, Lorin Maazel, Mistislav Rosptropovich, Carlo Maria Giulini e continua a collaborare con le orchestre più celebri e i direttori più noti della scena internazionale, esibendosi in recital e concerti di musica da camera in tutto il mondo. È attivo anche come violista, esibendosi con i migliori quartetti d’archi ed ensemble da camera e in recital. Ha vinto numerosi premi di prestigio, quali il Premio Accademia Musicale Chigiana di Siena, il Diapason d’Or, il Grand Prix du Disque, il Gramophone Award e l’Edison Award. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università Ben-Gurion di Beersheba. Oltre ad essere violinista e violista Shlomo Mintz ha aggiunto al suo curriculum artistico il ruolo di direttore d’orchestra dirigendo le più importanti orchestre internazionali.
È tra i patroni e fondatori del Keshet Eilon International Violin Mastercourse in Israele (un programma estivo di livello avanzato per giovani violinisti di talento che da tutto il mondo convergono a Kibbutz Eilon) . Dal 2013 tiene regolari masterclass a Crans Montana in Svizzera, dove è anche direttore artistico del festival.
Ha fatto parte della giuria di importanti concorsi internazionali di violino, come il Tchaikovsky di Mosca e il Queen Elisabeth International Music Competition di Bruxelles.
È stato presidente di giuria alla International Henryk Wieniawski Competition di Poznan (Polonia) e è presidente di giuria alla Sion Valais International Violin Competition in Svizzera.
Sander Sittig, nato a Rotterdam nel 1961, ha studiato al Conservatorio di Amsterdam con Jan Wijn e dopo il diploma ha continuato con Naum Grubert, Willem Brons, Eugene Indjic. Dopo aver vinto numerosi premi in diversi concorsi ha iniziato una brillante carriera concertistica in tutto il mondo. Ha inciso composizioni per pianoforte e musica da camera di Mozart ed è ospite in diversi programmi televisivi e radiofonici. Collabora in modo continuativo con la compagnia teatrale Oorkaan del Concertgebouw e con il Crans-Montana Classics Festival. Accompagna regolarmente Shlomo Mintz nei suoi concerti internazionali.
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27 dicembre 2019 21:00 - 22:30
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Musiche della tradizione Gospel Direttamente da Washington D.C., torna per l’ottavo anno di seguito in tour in Italia il gruppo gospel
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Musiche della tradizione Gospel
Direttamente da Washington D.C., torna per l’ottavo anno di seguito in tour in Italia il gruppo gospel “Nate Brown & One Voice”: 5 cantanti selezionati dalla corale di 25 elementi “Nate Brown & Wilderness”, uno dei cori gospel più apprezzati e seguiti in America, oltre che vincitore di molti premi: si sono classificati al primo posto alla Pathmark gospel choir Competition nel 2008, primo posto sempre nel 2008 alla Kings Dominion Gospel Competition, primo posto nel 2010 e nel 2013 al Verizon, How Sweet The Sound, Gospel Music Competition e primo posto al Kellogg’s Gospel.
Nel 2008 il gruppo viene scelto da C-Jam Music Usa per intraprendere una tournée in Europa che continua a ripetersi ancora oggi ogni anno nelle maggiori capitali europee. Nel 2009 esce il CD Live registrato nel teatro di Fano con la corale di 12 elementi. Dal 2010 la formazione in tour viene ridotta ed il direttore Nate Brown crea arrangiamenti sempre più raffinati che riproducono il grande coro.
Nate Brown ha frequentato il Duke Ellington College of Music di Washington, e ha contribuito al successo della Duke Ellington Jazz Band, con la quale si è esibito in Inghilterra, Francia, Belgio e Canada. Nate ha frequentato il Berklee College of Music, si è esibito in festival prestigiosi come il Festival Jazz di Marciac in Francia, ha vinto premi e riconoscimenti e si è diplomato come primo sassofono nel 1998. Inoltre ha avuto l’onore di esibirsi con musicisti di livello internazionale come Wynton Marsalis (Award winner), Roy Hargroove, Tony Terry, Tyron Powell, Ketter Betts e molti altri.
É fondatore del gruppo gospel “Nate Brown & Wilderness”, con cui registra nel 2003 il primo cd “Tell the World”, grazie al quale il gruppo ottiene ottime recensioni su riviste e siti specializzati, riconoscimenti e l’opportunità di aprire importanti concerti, come quello dei Seven Sons of Soul.
Nate Brown si è occupato del Music Ministry nella chiesa Battista per cinque anni, periodo in cui ha dimostrato di essere anche un ottimo insegnate, portando il gruppo gospel di bambini alla vittoria del primo premio della Kellogg’s Gospel Competition. Attualmente Brown è direttore musicale alla First Baptist Missionary Church e fondatore del Gentle Giant Music Ministries. Nel 2012 registra il Cd live a Rovigo “Open Haevens” con l’Orchestra Regionale Filarmonica Veneta diretta da Diego Basso.
gennaio
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19 gennaio 2020 21:00 - 22:30
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FRANCESCO DILLON violoncello EMANUELE TORQUATI pianoforte Musiche diKate Moore, VelvetRobert Schumann, FantasiestuckeClaude Debussy, SonataLudwig van Beethoven, Sonata n.3 in La
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FRANCESCO DILLON violoncello
EMANUELE TORQUATI pianoforte
Musiche di
Kate Moore, Velvet
Robert Schumann, Fantasiestucke
Claude Debussy, Sonata
Ludwig van Beethoven, Sonata n.3 in La maggiore
Francesco Dillon ha al suo attivo una brillante carriera internazionale caratterizzata dall’originalità e varietà del repertorio esplorato. L’intensa attività solistica lo vede esibirsi su prestigiosi palcoscenici quali il Teatro alla Scala di Milano, la Konzerthaus di Vienna, il Muziekgebouw di Amsterdam, la Philharmonie di Berlino, l’Herkulessaal di Monaco di Baviera, la Laeiszhalle di Amburgo, la Jordan Hall di Boston, il Teatro Colon di Buenos Aires, con orchestre quali, tra le altre, Orchestra Filarmonica della Scala, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Nazionale della RAI, SWR Radio Sinfonieorchester Stuttgart, RSO Radio Symphonie Orchester Wien, Orquesta Estable del Teatro Colon, Ensemble Resonanz, Lithuanian National Symphony Orchestra, Oulu Sinfonia Finlandia, Lithuanian State Symphony Orchestra, Orchestra Regionale Toscana. Ha collaborato con direttori d’orchestra quali Giuseppe Sinopoli, Susanna Mallki, Luciano Berio, Peter Rundel, Johannes Kalitzke.
Si diploma sotto la guida di Andrea Nannoni a Firenze, perfezionandosi con Anner Bijlsma, Mario Brunello, David Geringas e Mstislav Rostropovich. Studia inoltrevcomposizione con Salvatore Sciarrino. Nel 1993 è tra i fondatori del Quartetto Prometeo, formazione cameristica di riconosciuta fama internazionale e vincitrice di numerosi premi (Prague Spring, ARD Münich, Bordeaux), insignita del “Leone d’argento” alla carriera alla Biennale Musica di Venezia 2012.
Dillon è inoltre membro stabile dell’ensemble Alter Ego con il quale viene regolarmente invitato nei maggiori festival di musica contemporanea in tutto il mondo. La sua passione per la musica da camera lo ha portato ad esibirsi con interpreti quali Irvine Arditti, Mario Brunello, Giuliano Carmignola, Piero Farulli, David Geringas, Veronika Hagen, Alexander Lonquich, Enrico Pace, Jean-Guihen Queyras, Stefano Scodanibbio.
Il profondo interesse da sempre coltivato per la contemporaneità lo ha portato a costruire solide collaborazioni con i maggiori compositori del nostro tempo, quali: Gavin Bryars, Ivan Fedele, Francesco Filidei, Luca Francesconi, Stefano Gervasoni, Philip Glass, Vinko Globokar, Sofija Gubaidulina, Jonathan Harvey, Toshio Hosokawa, Giya Kancheli, Alexander Knaifel, Helmut Lachenmann, David Lang, Alvin Lucier, Arvo Pärt, Henri Pousseur, Steve Reich, Terry Riley, Fausto Romitelli, Kaija Saariaho, Salvatore Sciarrino e con musicisti sperimentali di culto come Matmos, Pansonic, William Basinsky, e John Zorn.
Ha inciso per le etichette SONY, ECM, Kairos, Ricordi, Stradivarius, Die Schachtel, Mode e Touch. Ha registrato in prima assoluta le Variazioni di Salvatore Sciarrino, esecuzione premiata con il Diapason d’or, e la Ballata di Giacinto Scelsi, ambedue con l’Orchestra Nazionale della RAI. In duo con il pianista Emanuele Torquati ha realizzato tre cd di rarità schumanniane, l’integrale delle opere per violoncello di Franz Liszt e nel 2018 un un cd monografico di opere di Johannes Brahms per Brilliant Classics. Le sue esecuzioni sono trasmesse prestigiose emittenti come, fra le altre, BBC, RAI, ARD, Radio France, ORF, ABC Australia, WDR. All’attività concertistica affianca anche esperienze didattiche in istituzioni quali il Royal College di Londra, l’Accademia Chigiana di Siena, il Conservatorio Cajkovskij di Mosca, la Pacific University (California), Untref-Buenos Aires, Manchester University, Scuola di musica di Fiesole. Dal 2010 è il direttore artistico del Festival di musica contemporanea “Music@villaromana” di Firenze e dal 2019 riveste lo stesso incarico presso il Festival “Castelcello” a Brunnenburg (Alto Adige).
Vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero, Emanuele Torquati suona regolarmente in Europa, Canada, America e Africa, in centri musicali quali Addis Abeba, Buenos Aires, San Francisco, New York, Chicago, Banff, Toronto, Vancouver, Boston, Strasbourg, Paris, Lyon, Leipzig, Berlin, Munich, Krakow, Ljubljana, Kiev, Prague, Graz, Milano e Roma, e per Festival quali Alte Oper Frankfurt, Columbia University Fall Series, MITO Settembre Musica, Concerti del Quirinale, Maggio Musicale Fiorentino, Klangspuren, Heidelberger Frühling, Teatro Colon Buenos Aires. Le sue esecuzioni sono state trasmesse da emittenti prestigiose, quali RAI, BBC Radio3, Deutschland Radiokultur, MDR Kultur, Radio France, Radio Svizzera, RTE Lyric ed Euroradio. Dal 2015 è uno degli autori del Programma di Radio3 “Lezioni di Musica”.
Si è esibito come solista con l’Orchestra Filarmonica di Buenos Aires, Avanti! Chamber Orchestra, Orchestra Sinfonica Nazionale Lituana, ORT Orchestra Regionale della Toscana e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano.
La sua attività artistica è stata sostenuta da prestigiose istituzioni, quali Federazione CEMAT, Accademia Musicale Chigiana, DAAD, Ambassade de France en Italie, Universität für Musik und Darstellende Kunst Graz, New England Conservatory, Ensemble Modern. Già artist in residence presso The Banff Centre con il progetto “Voyage Messiaen”, ed in seguito con “Intimate Sketches – Visioni su Leos Janacek”, nel 2014 è stato invitato come artista in residenza presso l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi nel quadro del programma “Les Promesses de l’Art”.
A livello discografico, ha al suo attivo le integrali pianistiche di Albert Roussel nel doppio CD “Promenade Sentimentale” e di Alexander Zemlinsky per Brilliant Classics, oltre all’uscita in prima assoluta con Samy Moussa per COL LEGNO. In duo con il violoncellista Francesco Dillon ha realizzato tre CD di rarità schumanniane e l’integrale delle opere di Franz Liszt.
Nel 2017 è stata pubblicata l’integrale pianistica di Charles Griffes “La Valle dei Sogni” e nel marzo 2018 è stata la volta di un CD di rarità brahmsiane (Sonata op. 78, Danze Ungheresi e Lieder) per il decennale del Duo con Francesco Dillon.
La passione per la musica contemporanea lo ha portato ad eseguire in prima esecuzione svariate opere cameristiche e per pianoforte solo e a lavorare intensamente con compositori di primo piano, quali: Salvatore Sciarrino, Sylvano Bussotti, Wolfgang Rihm, Kaija Saariaho, Beat Furrer, Jonathan Harvey, Thomas Larcher, Brett Dean, Magnus Lindberg, Peter Ablinger e con artisti quali Isabel Charisius, Matthias Pintscher, Marisol Montalvo, Garth Knox, Susanne Linke, Inon Barnatan, Quartetto Prometeo.
In campo didattico è stato invitato a tenere Masterclasses da istituzioni quali IULM, G.A.M.O., Scuola di Musica di Fiesole, Conservatorio statale “F. Bonporti” di Trento, “B. Marcello” di Venezia, “L. Perosi” di Campobasso, “V. Bellini” di Palermo, “G. Tartini” di Trieste, “N. Rota” di Monopoli, Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri” di Reggio Emiliaed all’estero, in Europa presso il Trinity College di Dublino e la Southampton University, negli Stati Uniti (New York University e Boston University) ed in Argentina (Università di La Plata e di Còrdoba). Attualmente insegna Pianoforte presso il Conservatorio Statale “G. F. Ghedini” di Cuneo.
Dopo essersi diplomato a Firenze sotto la guida di Giancarlo Cardini, si è perfezionato con Konstantin Bogino, lavorando inoltre con Alexander Lonquich, Yvonne Loriod-Messiaen, Ian Pace e Michael Wendeberg. Parallelamente ha approfondito il repertorio cameristico con Franco Rossi prima, con il Trio di Trieste poi, presso la Scuola Superiore Internazionale di Duino, conseguendovi il Diploma di Merito. Dal 2010 è direttore artistico della stagione di musica contemporanea “music@villaromana” di Firenze.
Quando
31 gennaio 2020 21:00 - 22:30
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CineconcertoCharlie Chaplin The Immigrant | Easy Street (1917) | The Rink (1916). Tre capolavori del cinema muto interpretati dal vivo da
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Cineconcerto
Charlie Chaplin The Immigrant | Easy Street (1917) | The Rink (1916).
Tre capolavori del cinema muto interpretati dal vivo da
FABRIZIO PUGLISI pianoforte
Pianista, compositore ed improvvisatore, Fabrizio Puglisi si laurea con lode al DAMS di Bologna con una tesi su Cecil Taylor.
Dal 1997 al 2003 si è stabilito per lunghi periodi ad Amsterdam dove ha collaborato con alcuni musicisti della scena olandese come Tristan Honsinger, Han Bennink, Ab Baars, Sean Bergin, Ernst Reijseger, Tobias Delius e la big band Tetzepi.
Ha collaborato tra gli altri con Louis Sclavis, Lester Bowie, Don Moye, David Murray, Hamid Drake, John Zorn, Steve Lacy, Don Byron, Butch Morris, William Parker, Kenny Wheeler, Enrico Rava, Rob Mazurek, George Russell, David Liebman, Ronnie Cuber, Ray Mantilla, Irian Lopez Rodriguez, Michel Godard, Marc Ribot, Deus Ex Machina, Alvin Curran, Philip Corner, Mark Dresser, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Steve Grossman, Sal Nistico, John De Leo, Cristina Zavalloni, Gianluca Petrella, Italian Instabile Orchestra, Keith Tippett, Gunter “Baby” Sommer e Alfio Antico.
Si è esibito in Festival in USA, Canada, Europa, Africa, Turchia, India, Georgia ed in Messico.
È stato più volte ospite nei programmi di RAI Radiotre (Invenzioni a due voci, Radiotre Suite, Battiti, I Concerti del Quirinale).
Membro storico del Collettivo Bassesfere, da sempre ama sconfinare nei territori di altri linguaggi artistici interagendo con la danza e le coreografie di Giorgio Rossi, Ambra Senatore, Barbara Toma, Hisako Horikawa, Karamba Mane o collaborando con attori, scrittori, poeti, registi ed artisti visivi.
Insegna Pianoforte Jazz al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e alla Siena Jazz University
febbraio
Quando
16 febbraio 2020 21:15
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GIOVANNI SOLLIMA violoncello ERNST REIJSEGER violoncello Un inedito duo di violoncellisti che trae la propria linfa vitale dal
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GIOVANNI SOLLIMA violoncello
ERNST REIJSEGER violoncello
Un inedito duo di violoncellisti che trae la propria linfa vitale dal rapporto dialogico fra improvvisazione e composizione. Lo costituiscono musicisti dal bagaglio di esperienze differenti, ma accomunati da una dote naturale che si chiama curiosità, dalla voglia di confrontarsi con ambiti sonori diversi da quelli in cui agiscono abitualmente. Reijseger è un improvvisatore puro e fantasioso, all’occorrenza ironico e graffiante, un vulcano di idee (negli ultimi anni ha collaborato fattivamente con un regista fuori dagli schemi come Werner Herzog). Sollima, sia pur per altre vie, non gli è da meno: nel suo mondo espressivo confluiscono influenze della musica minimale americana, del rock, della tradizione mediterranea ed altro ancora. Un duo che regalerà sicuramente gustose sorprese musicali.
Giovanni Sollima è un violoncellista di fama internazionale e il compositore italiano più eseguito nel mondo. Collabora in ambito classico con artisti del calibro di Riccardo Muti, Yo-Yo Ma, Antonio Pappano, Gidon Kremer, Ivan Fischer, Daniele Gatti, Viktoria Mullova, Ruggero Raimondi, Mario Brunello, Kathryn Stott, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labeque, Giovanni Antonini, Ottavio Dantone e con orchestre rinomate tra cui Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Chicago Symphony Orchestra, Manchester Camerata, Liverpool Philharmonic (di cui è stato Artist in residence nel 2015), Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Moscow Soloists, Moscow City Symphony Orchestra, Konzerthausorchester di Berlino, Australian Chamber Orchestra, Il Giardino Armonico, I Turchini, Accademia Bizantina, Holland Baroque Society. Costituisce un sodalizio consolidato quello con il pianista Giuseppe Andaloro.
Giovanni Sollima, artista poliedrico, ha collaborato in altri ambiti anche con artisti quali Patti Smith, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Larry Coryell, Elisa, Michele Serra e Antonio Albanese. Per il cinema, il teatro, la televisione e la danza ha scritto e interpretato musica per Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Carlos Saura, Marco Tullio Giordana, Alessandro Baricco, Peter Stein, Lasse Gjertsen, Anatolij Vasiliev, Karole Armitage, e Carolyn Carlson.
Si è esibito in alcune delle più importanti sale in tutto il mondo, tra cui la Alice Tully Hall, la Knitting Factory, la Carnegie Hall (New York), la Wigmore Hall, la Queen Elizabeth Hall (Londra), la Salle Gaveau (Parigi), il Teatro alla Scala (Milano), il Ravenna Festival, l’Opera House (Sidney), la Suntory Hall (Tokyo).
Dal 2010 Sollima insegna presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico.
Nel 2012 ha fondato, assieme a Enrico Melozzi, i 100 Cellos, che ha guidato in innumerevoli eventi in Italia e all’estero.
Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo.
Parallelamente all’attività violoncellistica, la sua curiosità lo spinge ad esplorare nuove frontiere nel campo della composizione attraverso contaminazioni fra generi diversi avvalendosi anche dell’utilizzo di strumenti antichi, orientali, elettrici e di sua invenzione.
Ha suonato nel Deserto del Sahara e sott’acqua, si è cimentato in Val Senales con un violoncello di ghiaccio a 3.200 metri in un teatro-igloo e, nel 2018, ha portato l’Ice-Cello in tour in tutta Italia, un’esperienza che diverrà un docufilm distribuito in tutto il mondo sotto l’egida del Muse-Museo delle Scienze di Trento.
La sua discografia si è aperta nel 1998 con un CD commissionato da Philip Glass per la propria etichetta Point Music al quale sono seguiti undici album per Sony, Egea e Decca.
Ha riportato alla luce un violoncellista/compositore del ‘700, Giovanni Battista Costanzi, di cui ha inciso nel corso degli ultimi due anni le Sonate e Sinfonie per violoncello e basso continuo per l’etichetta spagnola Glossa.
Il 19 ottobre 2018, alla Cello Biennale di Amsterdam, ha ricevuto l’Anner Bijlsma Award.
Giovanni Sollima suona un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679).
Ernst Reijseger, violoncellista, compositore e performer, è una delle figure più importanti della scena musicale contemporanea, egli canta attraverso il suo violoncello, lo strumento diviene parte del suo corpo, dando vita a opere piene di alta musicalità, bellezza, pura eleganza e sensibilità. Costantemente spinto alla ricerca di nuovi linguaggi ed espressioni, Reijseger ha collaborato con innumerevoli grandi artisti, tra i quali: Yo Yo Ma, Nana Vasconcelos, Giovanni Sollima, Han Bennink, Trilok Gurtu, Uri Caine e altri ancora. Di grande importanza ed assoluto valore artistico, la sua decennale collaborazione con il celebre regista tedesco Werner Herzog. Reijseger ha composto per il regista di “Fitzcarraldo” le colonne sonore di numerosi film. Tra i due vi è un vero sodalizio artistico e una solida stima reciproca. Herzog ha recentemente commentato: “Ernst è un magnifico violoncellista e può fare qualsiasi cosa con il suo strumento”. Da oltre 30 anni, Ernst Reijseger continua a suonare con moltissimi celebri musicisti e in diverse ed eccitanti combinazioni, ma riesce anche a trovare il tempo per insegnare il violoncello ai bambini ed esibirsi in concerti da solista.
Olandese, classe 1954, ha cominciato a suonare lo strumento quando aveva appena otto anni, stimolato da subito dalla sorprendete varietà di forme che l’arte di combinare suoni può assumere. Studia al conservatorio di Amsterdam finché (nel 1974) uno dei suoi maestri, il famoso violoncellista Anner Bijlsma, gli consiglia di interrompere gli studi, spingendolo così a seguire la propria strada. Una strada che in realtà Ernst Reijseger aveva già imboccato: fin dai primi anni Settanta lo troviamo infatti impegnato con la musica improvvisata. Sean Bergin, Martin van Duynhoven, Derek Bailey, Michael Moore, Alan Purves, Franky Douglas, il Theo Loevendie Consort, il Guus Janssen Septet, l’Amsterdam String Trio, la ICP orchestra di Misha Mengelberg, il quintetto di Gerry Hemingway, il Trio Clusone (con Michael Moore e Han Bennink), Louis Sclavis, Trilok Gurtu, Franco D’Andrea, l’Amsterdam String Trio: l’elenco di nomi rende l’idea della varietà di esperienze di Ernst Reijseger nel suo inteso percorso artistico.
Unendo ad una grande maestria un uso non convenzionale dello strumento, aggiunge una dose di humor e teatralità alla sua musica: sono caratteristiche che si colgono al meglio nelle esibizioni solistiche di Reijseger. Ma il suo rapporto aperto con la musica, con tutta la musica, gli permette di calarsi perfettamente nei contesti più differenti pur mantenendo sempre riconoscibile la propria cifra stilistica.
Quando
23 febbraio 2020 21:00 - 22:30
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Jonian Ilias Kadesha, violino Vashti Hunter, violoncello Nicholas Rimmer, pianoforte Musiche di:Bedřich Smetana, Trio in
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Jonian Ilias Kadesha, violino
Vashti Hunter, violoncello
Nicholas Rimmer, pianoforte
Musiche di:
Bedřich Smetana, Trio in Sol minore
Dmítrij Šostakóvič, Trio n.1
Felix Mendelssohn, Trio in Do minore n.2
Fondato nel 2010, il Trio Gaspard è uno dei trii di pianoforte più apprezzato tra quelli della loro generazione, apprezzato per il suo approccio esclusivo e ricercato.
Il Trio Gaspard è invitato regolarmente a suonare nelle più importanti sale da concerto a livello internazionale, Wigmore Hall, Berlin Philharmonie, Grafenegg Castle in Austria, Salle Molière a Lione, NDR Rolf-Liebermann Hall di Amburgo e la Shanghai Symphony Hall, così come a partecipare a prestigiosi festival come Heidelberger Frühling, Mantova Chamber Music Festival, and PODIUM Festival ad Esslingen.
Impegni importanti nelle prossime stagioni includono recital a Belfast, Trieste, Napoli, Berna, Heidelberg e a Berlino presso la nuova sala “Pierre Boulez”.
Il Trio ha vinto tre delle maggiori competizioni internazionali: il primo premio e menzioni speciali presso l’International Joseph Joachim Chamber Music Competition di Weimar, il 5° International Haydn Chamber Music Competition di Vienna e la 17ª International Chamber Music Competition di Illzach (Francia). Nel 2012 sono stati insigniti del ”Wiener Klassik” Preis der Stadt Baden in Austria.
Oltre ad esplorare ed eseguire il repertorio tradizionale per trio per pianoforte, il Trio Gaspard lavora regolarmente con compositori contemporanei e porta avanti una passione nello scoprire capolavori raramente riprodotti. Nel 2017 hanno eseguito musiche del compositore Gareth Williams presso la Belfast Music Society, performance che è stata trasmessa dalla BBC.
I membri del Trio, che provengono da Germania, Grecia e Regno Unito, hanno lavorato regolarmente con Hatto Beyerle, membro co-fondatore dell’Alban Berg Quartet. Hanno studiato tra l’altro alla European Chamber Music Academy, istituzione presso la quale hanno lavorato a fianco di Johannes Meissl (Artis Quartet), Ferenc Rados, Avedis Kouyoumdjian, Jérôme Pernoo e Peter Cropper (Lindsay Quartet). Il Trio, inoltre, ha già maturato esperienze di insegnamento, dando masterclass alla Kyung-Hee University di Seoul e come trio per pianoforte in residenza presso il Shanghai Chamber Music Festival nel 2016, occasione in cui hanno insegnato a giovani ensemble di talento e hanno fatto parte della giuria del concorso nazionale cinese di musica da camera. Altre masterclass presso la Dartington International Summer School nel Regno Unito e al Belfast International Arts Festival. Il Trio Gaspard ha vinto una borsa di studio dal Royal Northern College of Music, dove, a partire dal 2017, hanno insegnato a giovani ensemble.
Tutti e tre i membri del trio sono solisti di successo e portano avanti le loro carriere in tal senso, esibendosi in recital e concerti presso sedi prestigiose che includono Tonhalle di Zurigo, Megaron Music Hall di Atene, Teatro Verdi di Firenze, Konzerthaus di Vienna, Berlin Philharmonie di Berlino, Rudolfinium Hall di Praga e Royal Festival Hall di Londra. Sono stati vincitori di premi presso competizioni internazionali tra le quali si possono includere Prague Spring International Music Competition (violoncello), International Violin Competition Leopold Mozart, Deutscher Musikwettbewerb e Parkhouse Award (Londra).
I componenti del Trio Gaspard si sono esibiti inoltre con altri gruppi da camera, collaborando con eminenti artisti come Steven Isserlis, Gidon Kremer, Kim Kashkashian, Nicolas Altstaedt, Alexander Lonquich, Vilde Frang, Pekka Kuusisto, Kit Armstrong, Nils Mönkemeyer e il Quartetto di Cremona.
marzo
Quando
6 marzo 2020 21:00 - 22:30
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Moviti ferma Dal nuovo lavoro discografico omonimo, prodotto artisticamente da Puccio Castrogiovanni, prende vita Moviti Ferma, un live intimo e dirompente in cui la teatralità
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Moviti ferma
Dal nuovo lavoro discografico omonimo, prodotto artisticamente da Puccio Castrogiovanni, prende vita Moviti Ferma, un live intimo e dirompente in cui la teatralità della lingua siciliana si scioglie nell’intreccio ritmico di marranzano e percussioni.
In uno spettacolo composito e corale, Eleonora Bordonaro, costruisce connessioni artistiche per un omaggio alla creatività dell’area etnea, in cui autori e musicisti rinvigoriscono il patrimonio culturale dell’isola con i suoni della contemporaneità.
Moviti ferma è un racconto individuale, intriso di femminilità, potenza e fierezza, nato da un terreno culturale fervente di desiderio di esprimersi con l’arte.
I testi originali raccontano della ricerca di equilibrio con la natura, della gabbia del corpo, della necessità di muoversi eppure del desiderio di restare fermi, radicati, delle sfide e del modo di affrontarle.
Sono inni sfrenati e naïf e paesaggi struggenti di umanità perduta. Un concerto ritmico, sensuale, energico, teatrale nei contenuti e leggero per attitudine.
I testi di Moviti Ferma nascono dalla forza creativa di tanti artisti che rappresentano una città curiosa e vivace: Biagio Guerrera poeta, Carmelo Chiaramonte chef, Marinella Fiume, linguista, ex sindaca, Gaspare Balsamo e Giovanni Calcagno attori, Saro Urzì gestore dello storico locale Nievski. Con ognuno si è lavorato ad una storia di desiderio e comunità.
E i testi hanno incontrato i musicisti che hanno vestito di note i pensieri e ne hanno fatto immagini, forse teatro, forse cinema.
Innanzitutto, Cesare Basile che più di tutti ha raccontato gli ultimi incrociando il blues, la musica africana e il cantautorato in un siciliano vero e raffinatissimo. Michele Musarra e Ipercussonici che fondono musica popolare, trance e reggae. Agostino Tilotta, anima degli Uzeda, storica noise band catanese. I Lautari che da trent’anni riscrivono la tradizione folk siciliana con un suono compatto, semplice e raffinato. E poi le orchestre giovani, cioè Sambazita, laboratorio permanente di percussioni specializzato in repertorio di afro samba, e Jacaranda Piccola Orchestra Popolare dell’Etna, con il trascinante suono folk acustico. Fabrizio Puglisi e Giovanni Arena, hanno invece portato la visione jazz e contemporanea alla melodia di un valzer popolare.
Formazione:
Eleonora Bordonaro voce
Puccio Castrogiovanni marranzano, plettri, fisarmonica, percussioni
Marco Corbino chitarra
Michele Musarra basso
Salvo Farruggio batteria
Al concerto parteciperanno Jacarànda Piccola Orchestra dell’Etna e Sambazita
Eleonora Bordonaro, interprete siciliana, si occupa di musica popolare collaborando con alcune delle formazioni più interessanti del panorama italiano, come l’OPI Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma diretta da Ambrogio Sparagna. Dopo aver sperimentato le molteplici possibilità espressive della voce, ricerca e interpreta canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile.
Del 2017 è Cuttuni e lamé. Trame streuse di una canta storie, edito da Finisterre con la produzione artistica di Puccio Castrogiovanni, di cui è anche autrice e compositrice. In tredici tracce, l’album alterna testi tradizionali e originali, componendo un mosaico di suggestioni arricchito dalla partecipazione dei musicisti siciliani di maggior talento da Alfio Antico a I Lautari, da Seby Burgio a Mario Incudine. Nel percorso di esplorazione delle isole linguistiche ancora vive in Sicilia, ha preso parte al progetto Skanderband, ideato da Michele Lobaccaro dei Radiodervish che lavora sul repertorio Arbereshe e sulle contaminazioni con quello popolare italiano. Nel 2013 ha inciso La custodia del fuoco con il Majarìa Trio, in cui si rielabora il repertorio tradizionale siciliano e i testi delle raccolte ottocentesche di Lionardo Vigo, Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino in chiave etno jazz.
Ha fondato la Casa Museo del Cantastorie di Paternò, centro di produzione e creazione dell’arte della narrazione, che ospita una esposizione permanente dedicata alla tradizione dei cantori popolari della famosa scuola etnea. Ha preso parte alla prima italiana dell’opera I was Looking at the ceiling and then I saw the sky del compositore John Adams eseguita dal PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, insieme a David Moss all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Si è esibita a Umbria Jazz, Fiesta Des Suds di Marsiglia, Auditorium Parco della Musica di Roma, Les Trois Baudets di Parigi, Teatro Franco Parenti di Milano, Palais des Festivals di Cannes, Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, Festival dei Due Laghi, Messapia Jazz Festival, Festival Mundus, Teatro Nuovo Montevergini di Palermo, Catania Folk Festival, Brass Jazz Club di Catania e in tour in Russia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Iraq e Yemen. Recentemente alcuni suoi concerti sono stati trasmessi da Rai Radio3, Rai International, Al Jazeera International, Iraqi Media Network, TV2000 e Radio Popolare. Dalla vocalità duttile ed intensa, canta in italiano, siciliano, portoghese, inglese, spagnolo e gallo-italico.