2019ven12apr21:15EGBERTO GISMONTITra folk brasiliano mondo classico e improvvisazione21:15 Cine Teatro Odeon, Via Filippo Corridoni, 19, 95129 Catania CT

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TRA FOLK BRASILIANO MONDO CLASSICO E IMPROVVISAZIONE

Compositore, arrangiatore e polistrumentista, autore di oltre 50 incisioni discografiche, di composizioni per strumento solista e per piccoli ensemble così come di lavori orchestrali, oltre che numerose colonne sonore, Gismonti è considerato oggi uno dei più autorevoli esponenti della ricchissima scena musicale brasiliana.
Nato in una famiglia di musicisti (la madre era catanese e il padre francese anche se nato a Beirut), Gismonti inizia a suonare il pianoforte all’età di sei anni. Dopo gli studi in conservatorio in Brasile, si trasferisce a Parigi per studiare orchestrazione ed analisi con Nadia Boulanger e composizione con Jean Barraqué, allievo di Schoenberg e Webern. A Parigi ha anche modo di studiare con il compositore Lugi Dallapiccola. Tornato in Brasile, passa un lungo periodo presso gli indios Xingù. Questa esperienza serve a Gismonti ad ampliare la propria visione musicale al di là del mondo classico, che aveva frequentato sino ad allora: si sente attratto dalle idee compositive di Ravel così della musica popolare brasiliana, dal jazz o dalla bossa nova. In questo Gismonti segue l’esperienza del grande compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos che prima di lui aveva legato il mondo classico con la ricchissima tradizione musicale brasiliana. Negli anni settanta Gismonti si dedica allo studio della chitarra, cominciando con il classico strumento a sei corde e passando nel 1973 ad uno ad otto corde e successivamente ad uno a dieci corde. Trascorse due anni sperimentando diverse accordature dello strumento e ricercando nuove sonorità, ricorrendo all’uso di flauto, kalimba, sho, voce, campane, ecc. Durante la prima metà degli anni ’70, con alcuni lavori pubblicati dalla nota etichetta ECM, egli pone dunque le basi per la sua concezione attuale della musica, ascoltando e traendo ispirazione da musicisti molto diversi tra loro, come ad esempio Django Reinhardt e Jimi Hendrix e avvalorando così la tesi dell’assenza di contraddizione tra musica “popolare” e “seria”. Tra le sue collaborazioni, si segnalano quelle con Pedro Aznar, Charlie Haden, Naná Vasconcelos e Hermeto Pascoal.

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