2018ven28set21:15ALSARAH & THE NUBATONESAlsarah, the new star of Nubian Pop | The Guardian21:15 Cortile Platamone | Palazzo della cultura, Via Vittorio Emanuele II, 95131 Catania CT

Dettagli evento

Alsarah voce
Nahid cori
Rami El Aasser percussioni
Mawuena Kodjovi basso
Brandon Terzic oud


Alsarah, the new star of Nubian Pop | The Guardian


Nata a Khartoum, dove trascorre i primi 8 anni di vita, Alsarah si traferisce presto in Yemen assieme ai genitori (entrambi attivi sul fronte dei diritti civili), per sfuggire alle persecuzioni del regime nel suo Paese natio. All’improvviso però, nel 1994, scoppia anche lì una guerra civile, circostanza che spinge di nuovo l’intera famiglia in fuga, direzione Boston, Stati Uniti d’America. Lì comincia il suo apprendistato musicale a 12 anni. Successivamente si iscrive prima ad una Performing Arts high school, poi si laurea in etnomusicologia con una tesi sulla musica tradizionale sudanese. Ora vive a Brooklyn, e definisce sé stessa e la sua musica, east-african retropop. Attiva in numerosi progetti artistici, ha recentemente collaborato con il «Nile Project» nell’acclamato disco di debutto (inserito tra i 5 dischi del 2013 da NPR). Ha collaborato inoltre col produttore francese Débruit nell’apprezzato disco edito nel 2013 dalla Soundway Rec. Nel 2010 realizza anche un video-concept dal titolo “Vote!”, assieme al rapper Oddissee, per incoraggiare i giovani sudanesi ad esprimere il proprio voto. Nella primavera del 2014 finalmente il disco di debutto con la band dei Nubatones (“Silt”), seguito nel settembre 2016 dall’ottimo “Manara” (“The Lighthouse”). Carismatica ed indipendente, Alsarah è autrice, compositrice ed etnomusicologa considerata unanimemente come il nuovo standard internazionale del retro-pop dell’Africa Orientale. Perché appartiene ad una generazione di artisti capaci di intraprendere con coraggio sentieri non battuti. Attingendo con rispetto al patrimonio tradizionale e mescolandolo abilmente col suo Nuovo Mondo e i linguaggi del contemporaneo. La sua figura affascinante ed originale, compare anche in “Beats of the Antonov”, premiato come Miglior Documentario al Toronto International Film Festival del 2014. Inserita dal prestigioso magazine OKAYAFRICA tra le 100 donne Africane più influenti al mondo.

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